[1.8] Come uogliono
significare Marte, e Venere.
SCriuendo Marte, e
Venere pingono due Aquile; il maschio, ch’ assomigliano a Gioue:
e la femmina, a Venere. E questo è, perche non sempre gli altri
animali a ogni concubito uogliono ubbidire al maschio; ma
l’Aquila sempre. Percioche se’l maschio l’hauesse in un giorno
ben trenta fiate sottoposta al suo uolere, & anchora desiasse
sottoporla, di nuouo gli ubbidirebbe: & essendo lei molto
lasciua, per tal cagione gli Egittij la chiamano Venere. E per
questo la dedicarono anche al Sole, perche imitando lei il Sole,
congiungendosi insieme tre uolte, compisse il numero denario. In
altra foggia faccendo conoscere Marte, e Venere, dipingono due
Cornacchie, il maschio e la femmina: perche tale animale
partorisce due oue, dalle quali fadi mistiero esser generati il
maschio e la femmina. Donde se per sorte accadesse, benche di
raro auenga, che dui maschi si generino, o due femmine, ragunati
con le femine i maschi, non si congiungono con l’altra
Cornacchia: e similmente ne la femmina a l’altro maschio; ma
discompagnati uiuono soletarij. [5v] Però l’altre andando
incontro alla soletaria gli indouinono quello è per essere,
cioè, uiuere sola senza compagnia.
|